Il legislatore prevede tra gli elementi del testamento olografo l’indicazione della data in cui tale atto è stato redatto. Lo scopo principale della data è quello di permettere l’accertamento delle capacità del testatore al momento in cui tale atto è stato formato.
Secondo la giurisprudenza è da considerarsi sempre valida l’apposizione della data anche con una formulazione che si discosta dal rigido canone dell’enunciazione specifica del giorno, del mese e dell’anno, come ad esempio “giorno di natale del 2021”, “giorno del mio 60° compleanno”.
Sono escluse, invece, formulazioni che si riferiscono ad aventi futuri e incerti (ad esempio: “il giorno del mio suicidio”) per le quali la Suprema Corte ha decretato l’annullabilità del testamento.
Questione differente è il caso in cui la data sia stata trascritta correttamente ma da un soggetto terzo. In questo caso, il testamento non può che essere nullo perché verrebbe a mancare l’elemento essenziale della autografia della scheda testamentaria.