Diverse leggi regionali e regolamenti comunali vietano di tenere un cane legato alla catena, ma in alcuni casi tale condotta può anche integrare un reato.
Nella giurisprudenza troviamo alcuni precedenti.
Per esempio, vi è il caso deciso dal Tribunale di Ivrea che, con sentenza n. 130 del 9 febbraio 2017, ha condannato alla pena di 250 euro di ammenda una donna, responsabile di aver tenuto un cane razza American Stafforshire legato ad un guinzaglio più corto di 50 cm alla ringhiera del cortile di casa. Nel giudizio era emerso che, a causa della scarsa possibilità di movimento lasciata dalla catena, il cane aveva sviluppato comportamenti aggressivi oltre che una lesione sul collo.
Un altro caso è quello deciso dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 26368/2011, che ha confermato la condanna per il reato di maltrattamento di animali nei confronti di un uomo che aveva tenuto i propri tre cani legati alla catena corta, tanto da provocare abrasioni al collo, in un luogo pieno di fango e rifiuti ferrosi.
E’ bene precisare che ogni caso va valutato a sé, perché potrebbe trattarsi di condotte sì eticamente censurabili, ma non tali da integrare un reato.